linguaggi processi prodotti teatrali venerdì, 26 Aprile 2024
C.A.S.T.
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C.A.S.T.
 

Nelle arti solo qualcuno produce; gli altri assistono, guardano, fruiscono, consumano. Da sempre è così, produce prodotti d’arte chi ritiene di possedere strumenti, doti ed esperienza per farlo. Gli altri hanno il ruolo di spettatori, assistono.

Questo non mi sembra male, infatti le due funzioni, di produzione e di fruizione, sono complementari, essendo una indispensabile all’altra. Ma, almeno per quanto riguarda il teatro, non vedo perché la possibilità di produzione non si estenda a tutti, cosicché il teatro possa farlo chiunque lo voglia, disponendo in tal modo dell’opportunità di scegliere, di volta in volta, tra la funzione di produttore e quella di consumatore.

“Fare” teatro e non soltanto vederlo: è una modalità formidabile di comunicazione. E’ una ricchezza espressiva.

Io non credo che esista qualcuno incapace di fare teatro. Certo è abituale sentir dire “io non saprei mai interpretare un parte”, così come si dice “non so cantare”, “non so tenere in mano un pennello”, “mi piace leggere, ma non saprei mettere insieme due parole”, ma ho l’impressione che si tratti di affermazioni, seppure motivate, in parte quasi obbligate e non del tutto pertinenti e consapevoli.

Per quanto riguarda il teatro, posso capire che molti non sappiano recitare (sarebbe incosciente chi ritenesse di saper recitare o di saper mettere o far mettere in scena un testo della drammaturgia classica senza formazione ed esperienza adeguate), non abbiano voce o memoria allenate, non sappiano interpretare o non conoscano i misteri e i trucchi della presenza scenica, ma fare teatro non è solo quello, non si fa teatro solo così. Il teatro è un atto basato su “finzioni” (ciò che accade in scena, di solito, non è reale, si tratta di un’imitazione o di una rappresentazione) consapevoli e dichiarate, e ha luogo solo in compresenza di chi lo realizza e di chi lo guarda. Secondo me, se si verificano queste componenti: finzioni consapevoli e dichiarate e compresenza, il teatro c’è. Non serve altro per affermare che si tratta di teatro.

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  ... esistono violenze terribili e sanguinose, oppure impalpabili, innominate, invisibili, minimizzate; esiste una violenza specifica: quella contro le donne.